mercoledì 30 aprile 2008

la luce siamo noi

posto un post. oggi ho voglia di scrivere, di essere con voi. ci sono tante parole arretrate, che forse non recupereremo mai. ci sono foto, disperse su macchine che le hanno inghiottite e forse un giorno le sputeranno. cerchiamo di essere creativi, perfavore. ci sono due giornatone di riprese fatte, non finite, faticose, proiettate sul futuro. abbiamo attraversato una giornata in ufficio e un'altra al bar. giocato e recitato, e poi tanti altri verbi ancora.
sabato arrivano altri momenti, arrivano le fermate, le panchine, i palazzi. arriva il tramonto e con lui vecchi sogni e nuovi viaggi. forse siamo tutti un pò stanchi, eppure il nostro mastro blog ci dice "guardate avanti, guardate avanti. pensate alla bellezza di rivedersi, di rileggerci, di reinventarci. pensate a uno schermo grande e magico, e alle nostre storie e alle nostre idee e alle nostre visioni che ci scorrono sopra. non è una magia? abbiamo sempre visto le immagini di altri, vissuto le storie di altri, sognato i sogni di altri. adesso è il nostro turno. è il turno dei nostri piccoli sogni di luce e passione. " così ci dice il nostro mastro blog. così ci dice e così passa, ma non chiude.

venerdì 18 aprile 2008

immagini dal cammino

per stemperare la tensione in vista dell'impegnativa giornata di riprese di domani...ricordiamoci com'eravamo quando sedevamo pacifici in appartate sale della città a pensare, progettare, riposare...


mercoledì 2 aprile 2008

sabato29marzo - secondo ciak

difficile raccontare la giornata di sabato...

la luce ci ha assistito, questa luce tanto ricercata, tanto amica e compagna.
diciamo che l'organizzazione ha retto. tutti abbiamo retto. l'autobus privato è arrivato puntualissimo alle nove e sono stati momenti vivaci, quelli in cui molte comparse che aspettavano erano in realtà mai apparse, e così tra acrobazie telefoniche ci si è messo un pò a farne apparire di nuove. ma tutte sono state di una pazienza e dolcezza eccezionale. a partire dai bambini, un'intera mattinata su un autobus caldo e incasinato e non un lamento, non una protesta! grazie Linda e Filippo siete stati fortissimi! e tutti gli altri poi, Rosalba, Edda, Luciana, Stefano, Mohamed, Silvia, iniziamo da loro perchè sono stati tutti una presenza importantissima! anche la Caterina, che è una comparsa-scomparsa, ma la mattina rannicchiata sotto il sedile di un autobus non ha voluto perdersela eh!
dopo un'ora e mezza di prove, riprove, accordi, pianificazioni, cambi, nuove e vecchie idee salpiamo da piazza dante, il nostro autista è rilassato e disponibile, un grande grazie anche a lui, che poi ha dato un grosso contributo anche a formare il nostro controllore, donandogli la sua cravatta (perdinci, un controllore che si rispetti deve avere una cravatta!) e un pò di savoir-faire (che peraltro al nostro attore non manca certo!). e va beh, si prendono ritratti di Q. che scruta lontano, dal finestrino, mentre la città gli scorre a fianco come la scenografia del teatro dei suoi pensieri, e poi si arriva alla prima fermata. gente che sale gente che scende uno strano musicista compare e tutti, dico tutti, timbrano il biglietto! secondo giro seconda fermata altro andirivieni questa volta la temuta divisa del controllore regala sobbalzi e azione motore fermi stop un altro giro mille giri fermi riparti soggettiva di lui poi di lei che però era già scesa allora nasconditi ciak via mi arrampico e vi becco tutti dal fondo odore di crackers e cioccolata io devo fare la pipì scendiamo scusi questo autobus va a? no no che bus prendo per...guardi chieda ai colleghi tra realtà e finzione si tira l'una e ce la si fa. ce la si fa incredibile! ce la si fa a finire in tempo!
break, riposo, pausa, tutti fritti un pranzo lento e sontuoso con musiche diverse. saluti via grazie bravi applauso qualcuno pensa ancora che non sia finita, sale su una macchina, dall'altro capo del radiotrasmettitore non c'è più nessuno, ma si va, comunque, un nuovo sopralluogo per il prossimo ciak, ci vuole continuità, continuità, ci continua a ripetere il nostro regista, allora va bene capo, andiamo, andiamo a vedere, ci vuole lo sguardo di oggi per pensare al domani.